
L’andamento della CO2 esterna negli anni
Negli ultimi secoli il livello di CO2 esterna registrato ha subito un forte incremento, a partire dal 1958 circa di 2,5 ppm (parti per milioni) per anno, arrivando a superare la soglia dei 400 ppm. Secondo Scripps Institution of Oceanography dell’Università della California di San Diego, il valore di CO2 misurato al 12 maggio 2022 è pari a 420,97 ppm. Si consideri che nell’era preindustriale il valore medio si aggirava intorno ai 280 ppm.
variazione di CO2 esterna dopo il 1958
L’impennata di anidride carbonica che si vede dai dati presentati rispecchia perfettamente l’evoluzione che ha avuto la nostra società in campo tecnologico. Dalla prima rivoluzione industriale, con l’utilizzo del carbone per la macchina a vapore, ad oggi, lo sviluppo dell’industria si è basata sempre di più sui combustibili fossili, i cui prodotti di combustione sono la causa principale dell’incremento della CO2 registrato.
Tale fenomeno si è sommato alla deforestazione a favore dell’utilizzo del terreno per scopi economici (allevamento, agricoltura, …). Le foreste rappresentano il polmone del nostro pianeta, con la loro capacità di assorbire CO2 ed emettere ossigeno, e quindi la loro presenza risulta essenziale per il contenimento della crescita di CO2. Si pensi solo che la foresta Amazzonica negli ultimi anni ha perso circa il 35% della sua superficie a causa del disboscamento.
Perché è così importante avere livelli bassi di CO2
La crescente attenzione sui valori di CO2 negli ultimi decenni è legata al fatto che questa, insieme ad altri gas come il metano, è l’artefice del cosiddetto “effetto serra antropico”, la cui conseguenza è l’aumento della temperatura media del nostro pianeta, con tutte le conseguenze che ne derivano.
L’effetto serra è un particolare fenomeno che permette di regolare la temperatura del nostro pianeta grazie alla presenza dell’atmosfera. Questo fenomeno consiste nell’accumulo all’interno della stessa atmosfera di una parte dell’energia termica proveniente dal sole, per effetto della presenza in atmosfera di alcuni gas, detti appunto “gas serra” (CO2, metano, …). Questi gas hanno la caratteristica di permettere l’ingresso della radiazione solare all’interno dell’atmosfera terrestre, ma di non permetterne l’uscita. Più precisamente assorbono la radiazione solare nel campo dell’infrarosso. L’accumulo di questa energia termica sul pianeta porta quindi all’aumento della temperatura globale del nostro pianeta.
Maggiore è la quantità di questi gas serra nel nostro pianeta e più elevata sarà la quantità di radiazione solare catturata.
È importante specificare che l’effetto serra “naturale” è essenziale per la nostra sopravvivenza, in quanto senza di esso la temperatura della Terra la renderebbe invivibile. L’aumentare della quantità di gas serra sulla Terra, in quanto prodotti della combustione di combustili fossili, ha amplificato questo fenomeno. Si parla, quindi, di effetto serra “antropico”. Infatti, la superficie terrestre dall’inizio del XX secolo si è riscaldata a livello globale di oltre 1 °C, provocando serie conseguenze sull’ambiente.
La variazione di CO2 esterna nelle stagioni
La CO2 esterna presenta delle oscillazioni giornaliere e stagionali. Le oscillazioni stagionali sono il frutto dello scambio di CO2 tra l’atmosfera, gli oceani e gli ecosistemi terrestri. In particolare, le piante tendono ad assorbire CO2 durante la stagione di crescita, in estate, e la rilasciano in autunno e in inverno, come si può vedere dal grafico sotto riportato.
È importante specificare che queste oscillazioni che si presentano non corrispondono ad una diminuzione della CO2 presente sul nostro pianeta, ma semplicemente a un trasferimento in altre componenti dell’ecosfera. Infatti, si vede un trasferimento nelle piante e negli oceani. Questi ultimi poi, sono soggetti al fenomeno dell’acidificazione, essendo la CO2 un acido.
variazione CO2 esterna 2020-2022
Come influisce la CO2 outdoor sulla qualità dell’aria degli ambienti indoor
La concertazione di CO2 outdoor nell’atmosfera, oltre agli effetti sull’ambiente, ha una certa rilevanza anche in termini di qualità dell’aria nei nostri ambienti. Quando si apre la finestra oppure si accende l’impianto di ventilazione meccanica, non si fa altro che immettere aria “fresca” nell’ambiente in modo da diluire la concentrazione di CO2 indoor.
È importante specificare che, per quanto riguarda la CO2, negli ambienti interni se ne avrà sempre una concentrazione maggiore o uguale rispetto a quella esterna, per il semplice fatto che gli occupanti producono CO2. Nelle aree urbane, poi, nelle ore di picco si possono raggiungere valori di CO2 anche superiori ai 700 ppm.
Elevati valori di CO2 esterna comportano un maggior intervento degli impianti o aperture di finestre più frequenti, in quanto la concentrazione di CO2 impiegherà meno tempo a raggiungere i valori soglia, a causa del punto di partenza più elevato.
Un sistema come quello proposto da Fybra permette di avere la situazione della qualità dell’aria sempre sotto controllo e di attuare la corretta ventilazione anche senza dover installare sofisticati e onerosi sistemi di ventilazione.